Questa ricerca è disponibile sul sito Frontiers, un’interessante piattaforma scientifica open che pubblica moltissime ricerche scientifiche e che vi consigliamo, anche solo per curiosità, di tenere d’occhio.

Abbiamo selezionato questo studio qualitativo sui volontari in carcere in Portogallo. Al link indicato sopra trovate l’intero contenuto, qui riportiamo i punti principali e le conclusioni ma leggendo l’intero lavoro emergono aspetti particolarmente interessanti che evidenziano numerose analogie a temi di fronte ai quali ogni giorno ci troviamo anche noi.
E, in occasione del lancio della nuova formazione LPP 2023, lasciateci sottolineare innanzitutto quanto sia sentita da parte dei volontari la necessità di una formazione specifica.

Risultati chiave
– I volontari hanno sottolineato l’importanza di un’adeguata formazione nella preparazione al volontariato nelle carceri e che i volontari dovrebbero essere accuratamente selezionati. Senza questo, i confini possono essere definiti in modo poco chiaro, portando potenzialmente a problemi come il coinvolgimento emotivo con una persona detenuta, la manipolazione o persino il prestito di denaro.
– È stata inoltre evidenziata l’importanza delle attività che vengono svolte con le persone detenute, poiché esse mirano a sostenerle nell’acquisire abilità e competenze che saranno utili per il loro processo di reintegrazione fuori dal carcere, a stimolare un processo di introspezione e stabilire brevi, obiettivi a medio e lungo termine.
– I volontari percepiscono il loro ruolo come impattante per le persone detenute, ma anche per l’ambiente carcerario. Dopo aver guadagnato la fiducia delle persone detenute, è stato possibile per queste parlare con i volontari di questioni che non avrebbero voluto discutere con i compagni di stanza.

Punti di forza e limiti
– Per quanto ne sappiamo, questo è il primo studio in Portogallo sul volontariato nelle carceri. Lo studio ha coperto molteplici aree: le motivazioni dei volontari, le interazioni che i volontari hanno stabilito con le persone detenute e con il personale professionale e l’impatto che questo volontariato ha avuto sulla vita dei volontari. Pertanto, questi risultati si aggiungono a una base di letteratura molto limitata e, si spera, gettino le basi per ulteriori lavori. Anche la copertura geografica di questo studio è un punto di forza, poiché i volontari appartengono alle principali città del Portogallo fornendoci informazioni ricche e dettagliate sui fenomeni.
– Lo studio presenta tuttavia alcune limitazioni. In primo luogo, il campione comprende principalmente associazioni di volontariato con sede in aree urbane e non in aree rurali. In secondo luogo, ai volontari non è stato chiesto direttamente se in qualsiasi momento abbiano scontato una pena in un carcere o se avessero un familiare che è stato detenuto, il che limita la comprensione delle caratteristiche di questi volontari e di come i fattori individuali possano svolgere un ruolo nella loro motivazione a fare volontariato in ambito carcerario. Infine, le prospettive in questo studio erano basate solo sulle prospettive dei volontari, e quindi la percezione delle persone detenute di queste stesse interazioni non è stata studiata in questo studio.

Conclusioni
Questo studio delinea le esperienze di volontariato dei volontari nelle carceri in Portogallo, fornendo maggiori informazioni su quest’area poco studiata. Le motivazioni dei volontari per sostenere le persone detenute in un carcere variano dal desiderio di occupare il loro tempo e aiutare altre persone, ad avere precedenti esperienze di volontariato in altri contesti o essere incoraggiati da qualcuno a fare volontariato in questo contesto. Questi risultati mostrano che, nonostante alcune sfide, le esperienze dei volontari nel contesto carcerario in Portogallo sono state ampiamente positive. I volontari, infatti, hanno percepito il loro ruolo come impattante sulle persone durante il loro periodo di detenzione, sostenendoli nel loro reinserimento nella società, dopo aver scontato la pena, e anche su sé stessi, cambiando le loro prospettive, le loro aspettative e stimolando i volontari a relativizzare i propri problemi.