Spesso in questa rubrica raccontiamo storie sul “dopo”, su successi di nuove vite incentrando il tema sull’attività lavorativa intrapresa. Nessun dubbio che quanto attiene alle necessità primarie sia un fondamento imprescindibile, ma crediamo tanto al fatto che scegliere una strada diversa sia un viaggio innanzitutto molto intimo e profondo. Tocca corde che fanno suonare musiche diverse dentro di sé. Magari non lo si riesce neppure a esprimere a parole ma qualcosa si è messo in moto. Ecco oggi ci fa piacere proporre, grazie a Fiorenza, la notizia di questo cortometraggio realizzato in carcere. Pensare all’esperienza vissuta da chi vi ha partecipato e all’orgoglio di sentirsi protagoniste in un modo diverso, ci sembra “qualcosa”.

Un invito del direttore del carcere di Trani a tutte le donne detenute e gli operatori della casa circondariale femminile mi ha dato la possibilità di conoscere il mondo del volontariato che lavora all’interno di questa struttura e di vivere con loro dei momenti di grande emozione: l’invito riguardava la proiezione di un cortometraggio intitolato Viva, girato dal filmmaker Marianna Turturo nella casa di reclusione femminile di Trani assieme ad Alessandra Ardito, regista e performer di teatro fisico, e un equipe di psicologi e psicoterapeuti dell’ASL BAT. Il cortometraggio era stato realizzato nell’ambito del progetto Liberi in Carcere 2020/2021 grazie al sostegno del Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria, dell’E.P.A.S.S. e ASL BAT.
Dopo un anno di attività teatrale, con un gruppo di detenute si era riusciti a realizzare un toccante cortometraggio, ricco di grande espressività e coinvolgimento, che illustrava le sofferenze di un isolamento e la convivenza forzata delle detenute tra le mura di un vecchio convento che nel tempo sono diventate mura di una Casa di Reclusione Femminile, sorvegliata giorno e notte.
L’ironia e la solidarietà sono le uniche chiavi di sopravvivenza per le protagoniste che, ogni giorno, sognano di tornare a guardare il mare al di là di quelle mura; un’esperienza intensa e toccante per tutte le persone che lo hanno visto.
Il cortometraggio ha avuto diversi premi e riconoscimenti e, per tal motivo, durante l’incontro, le detenute ancora presenti nella casa circondariale, sono state premiate con un diploma e con la documentazione dei festival o delle località in cui il film è stato presentato. Grandi abbracci e tanti ricordi dell’esperienza passata ha legato le detenute e le due volontarie che hanno concluso il loro progetto e che hanno promesso di continuare in futuro con altre iniziative. Una serata molto intensa, piena di emozioni e ricordi.