Eh sì, ci piace lasciare più spazio possibile alle parole delle persone che incontriamo e che, senza alcuna richiesta, spesso hanno il piacere di condividere con noi pensieri, disegni o loro creazioni che dicono com’è quel loro stare con noi.
Ecco quindi una lettera (Opportunità) ricevuta da Mario Pellicci, operatore a Pisa (e forse emozionato a riceverne una per la prima volta) e messaggi e disegni ricevuti da Laura Loparco, attiva a Bollate.
Buona lettura di cuore e sorrisi!

Opportunità
Sono una persona iperattiva, amo l’energia del fare, e fino ad oggi, non mi ero mai immaginato a fare meditazione, concentrarmi sul mio respiro, lasciare, per un po’ di tempo, che i miei pensieri non si rincorressero vorticosamente.
Ho 44 anni e sono un carcerato. Naturalmente, qui dentro, seguendo la mia indole, approfitto di qualsiasi attività venga svolta, per sfuggire a questo inferno. Ero al corso di disegno e quando sono uscito, ho sentito un mio compagno che voleva andare a curiosare nella stanza accanto dove c’era un corso di meditazione. Senza riflettere mi sono accodato e siamo entrati nella piccola aula dove ci siamo accomodati, sedendoci in cerchio, su due sedie vuote.
L’incontro era alla fine e abbiamo fatto in tempo a fare solo una piccola meditazione di tre minuti (Spazio/Tempo), guidati da due persone apparentemente molto diverse tra loro: una monaca del buddhismo tibetano ed un signore di mezza età, vestito semplicemente con jeans ed una polo. È cominciato così il mio cammino verso la consapevolezza.
Sì, da allora non ho perso un incontro, mi sono fatto guidare in un percorso fatto di piccoli passi, dove riesco già a percepire dei miglioramenti sia fisici che mentali. Infatti, attraverso la meditazione e l’attenzione al proprio respiro, sono riuscito a sentire, in maniera più consapevole, non solo i miei pensieri, le mie emozioni, le mie pulsioni ma anche a gestire con più consapevolezza la mia reattività agli stimoli interni ed esterni.
Dal punto di vista fisico grazie a 10 semplici esercizi (i 10 movimenti di Thich Nhat Hanh), sento di acquisire più presenza nei movimenti oltre che un aiuto a gestire quei piccoli dolori che, grazie ad un lavoro piuttosto impegnativo per il corpo, mi accompagnano da qualche anno.
In definitiva, mi viene da dire che, il fato, il destino, il caso, mi hanno fatto inciampare in una piacevole sorpresa, nell’ambiente meno fertile del mondo. Sono riuscito a prendere qualcosa di buono anche in un posto che non ha niente da offrire.
Forse è questa la vera lezione: quando tutto sembra perduto, bisogna aprire bene gli occhi. Possiamo trovare dei trampolini per saltare oltre l’ostacolo e diventare uomini migliori.
Samuele