È capitato un po’ per caso di metterci intorno a un tavolo e chiederci come ci saremmo raccontati per immagini, parole, suoni. Per farlo abbiamo voluto mettere al centro le persone che incontriamo e che -a volte- con noi si avvicinano alle pratiche di consapevolezza.
Per qualcuno l’incontro scivola via come olio sulla tavola. Per altri è come un fiore reciso: con l’acqua assicurata, per un po’ si mantiene bene ma dopo poco perde i petali. E poi ci sono persone per le quali le pratiche di consapevolezza fanno il rumore di granelli di sabbia: se ne ritrovano un po’ in tasca e ben presto vedono che quei granelli non sono sabbia ma semi. Alcuni, ben seminati in terra e annaffiati, finiscono per germogliare. E allora semi suona anche come l’inizio di una frase con un bel senso: se-mi-do-cura…qualcosa accade, aggiungiamo noi.

Immaginandoci come raccontare LPP in un video abbiamo subito pensato che non volevamo dipingere ciò che vediamo e conosciamo solo dal punto di vista di chi, già compiuta la traversata in mare aperto, è ormai seduto al bar del porto a bersi un caffè. Se volevamo rispecchiare un’idea fedele allora era opportuno parlare di tutte le fasi che chi entra in carcere si trova a vivere. Insomma abbiamo raccolto tutto: inutile non farlo, poco credibile altrimenti e non corrispondente al vero.
Un po’ ottimisti comunque lo siamo stati perché abbiamo descritto le fasi che alcune persone detenute attraversano compreso l’incontro con le pratiche di consapevolezza che, appunto, a volte regalano attimi di serenità, occasioni per ascoltarsi e riconoscere cose di sé e averne cura.

Rendere però tutto questo diventando “didascalie umane” proprio non ci andava, allora abbiamo pensato che la cosa migliore fosse lasciar parlare le persone detenute che, negli anni, hanno condiviso con noi tanti pensieri e stati d’animo, momenti difficili e anche gioiosi.
Insieme alle loro parole abbiamo riportato anche quelle di grandi Maestri, insegnanti e autori che con la loro intensità espressiva hanno ulteriormente arricchito questo breve viaggio che, con rispetto, abbiamo provato a tratteggiare.

Ci auguriamo che questo video possa essere un contributo utile a mostrare quanto sia facile connettersi anche con chi, a volte, crediamo appartenga a un contesto che “non ci riguarda”. Tutto ci riguarda perché siamo se non sulla stessa barca, di certo a navigare nello stesso mare della società che insieme creiamo. E poi, fin nel midollo, siamo proprio tutti strutturalmente “fatti uguali”: abbiamo sensazioni, emozioni e pensieri.

Questo video è stato portato sul palco a Pavia, in una versione parzialmente recitata dal vivo, in occasione dell’ultimo Festival dei diritti che trattava il tema Risvegli e dunque abbiamo deciso di tenere questo bel nome come ottimo auspicio.

Grazie, buona visione!