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Lama Ciampa Monlam, assieme alla nipote e traduttrice Monaca Anila Tenzin Tsomo, ha incontrato più di 70 persone detenute nella C.d.R. di Milano Bollate. E’ la prima esperienza di Lama Monlam in carcere ma intrattiene il pubblico per quasi due ore senza freni. Parla di come addestrare la mente, di come superare gli errori commessi per non consapevolezza o ignoranza e di come renderci conto della interconnessione con tutti gli esseri viventi e di come questo influenzi totalmente noi e le nostre vite.

In chiusura Lama Monlam ha visitato anche la stanza riservata a Progetto Liberazione nella Prigione all’interno del Settimo Reparto, dove tutto prese avvio ormai diversi anni fa, ed ha trascorso alcuni importanti momenti di confronto con i volontari dell’Associazione.

L’evento si colloca all’interno della cornice degli incontri organizzati a livello mondiale dalla FPMT (Fondazione per la Preservazione della Tradizione Mahayana) nell’anno della Compassione.

Voi avete incontrato molti grandi Maestri, ebbene io sono un semplice monaco . Perché vengo come insegnante? Alcuni dei miei amici mi hanno detto che, essendo stato in ritiro per molti anni, potrei dare essere di esempio e dare dei consigli che possono aiutarli nella vita. Così ho pensato che poiché pratico per aiutare altri, se le mie parole e i miei consigli possono aiutare la gente allora ho realizzato il mio scopo. Persino il mio Maestro il Dalai Lama, mi ha detto che se puoi aiutare anche solo una persona questo è il vero scopo dell’esistenza. Così sono contento di essere qui a condividere con voi la mia esperienza.
Lama Monlam

Lama Ciampa Monlam nasce in Tibet nel 1926 da una famiglia di nomadi. All’eta di 4 anni entra nel monastero Tsecioling dove acquisisce il titolo di “Maestro di cerimonia”. Nel 1962 a causa dell’invasione Cinese fugge dal Tibet, si rifugia prima in India e poi in Nepal. Nel 1972 decide di dedicarsi intensamente alla meditazione. I primi 9 anni di ritiro li trascorre in una minuscola capanna sulla collina di Swayambu successivamente, invitato da alcuni discepoli Nepalesi, si sposta a vivere e meditare vicino a Katmandu dove risiede tutt’ora. A meta’ degli anni 90 comincia ad avere discepoli occidentali e diventa guida spirituale di una scuola sperimentale per bambini disagiati con sede a Sarnat e Bodhgaya nel nord dell’India.  Dal 2005 e assistito e tradotto (parla solo tibetano) dalla nipote Anila Tenzin Tsomo del monastero di Kopan.